Prosegue a ritmi tambureggianti l’iniziativa UNICMI denominata “razzismo metallico” per contrastare le prescrizioni che a livello locale e non, costituiscono per le indicazioni date, immotivate limitazione nell’uso dei materiali, nello specifico di metallo, utilizzati per la realizzazione dei serramenti. Dopo gli interventi presso i Sindaci i Comuni di Barberino Val d’Elsa (FI), Montevarchi (AR) ed il Comune di Nove (VI), una lettera contenete osservazioni è stata inviata ieri alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Brindisi, Lecce e Taranto (nella persona del Soprintendente Arch. Maria Piccarreta) a seguito di quanto riportato nell’articolo di Camillo De Donno “Maglie – non tutto fila liscio come l’olio per la manutenzione straordinaria di palazzo di città, malgrado quanto annunciato – La Soprintendenza detta le regole ed è scontro sui lavori in Municipio” pubblicato a pag. 37 de “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 30 Dicembre 2015. Articolo giornalistico nel quale viene segnalata una raccomandazione da parte della Soprintendenza – “la Soprintendenza raccomanda siano realizzati in legno anziché in alluminio e rispettando il disegno originale” dalla quale si deduce che nel Comune di Maglie non sia di fatto possibile la sostituzione degli infissi in edifici esistenti con materiali diversi dal legno. Nell’articolata lettere inviata da UNICMI, oltre a motivare oggettivamente come siano sostanzialmente le sole finiture l’unico elemento visibile dall’esterno di un edificio, viene proposto che la sostituzione dei serramenti nel Comune di Maglie venga subordinata unicamente al seguente vincolo: “I nuovi serramenti devono rispettare la forma e il disegno originale e devono avere finitura superficiale compatibile con i colori tradizionali del legno storicamente usato nell’area di inserimento e non contrastare con il contesto ambientale esistente”.