In un mercato, quello italiano, che fa scuola, la porta è un elemento fondamentale dell’architettura di interni, in grado di offrire ad architetti e designer ampi spunti creativi. Gli innumerevoli usi metaforici del suo nome nel linguaggio comune rendono manifesto il costante dilemma tra la nostra necessità di privacy e la contrapposta voglia di socialità. Parlare di porte di interni è ormai riduttivo, vista la complessità di un prodotto diventato nel tempo un duttile sistema di chiusura all’insegna del taylor made, offrendo materiali e forme sempre diversi, per rispondere in maniera efficace e flessibile alle esigenze dell’architetto. Il Gruppo Porte di EdilegnoArredo, che riunisce le aziende operanti nel settore produttivo delle porte interne, ha chiesto a quattro creativi di punta una riflessione sull’esigenza sempre più diffusa di avere un prodotto “unico”, e sulla capacità tutta italiana di interpretare la cultura attraverso un progetto. “È un luogo di confine: e come tutti i luoghi di confine, ha qualcosa di magico” sintetizza Duilio Forte, artista di origine italiana e svedese, che svolge attività di ricerca nel campo dell’arte con particolare attenzione alla dimensione spaziale; ” “È come lo stacco, in un film, da un tipo di racconto a un altro. Lo spazio aperto non è necessariamente sinonimo di libertà” riflette Marco Romanelli, architetto e progettista; “Le mie porte contengono sempre un dettaglio, spesso grafico, che richiama al progetto, come un messaggio in codice, un segno distintivo” sottolinea Matteo Scagnol che nel 2001 insieme a Sandy Attia fonda lo studio MoDus Architects con sede a Bressanone; “lavorare su di una dimensione più precisa, che veda l’innovazione non come applicazione di elementi “altri”, o la reinvenzione totale dell’oggetto porta, ma piuttosto come riflessione tecnologica e formale sui suoi dettagli” il pensiero guida di Cino Zucchi, tra i più noti progettisti italiani nei campi dell’architettura e del disegno urbano. Gli interessanti contributi di Duilio Forte, Marco Romanelli, Matteo Scagnol e Cino Zucchi concordano su un punto: l’innovazione tecnologica è la chiave di volta, e da questo punto di vista le aziende italiane fanno scuola.Le aziende italiane offrono prodotti e soluzioni per tutti i gusti. Lo conferma Andrea Bazzichetto, imprenditore e consigliere incaricato del Gruppo Porte di EdilegnoArredo: “Le nostre imprese lavorano su un oggetto ad alto valore aggiunto, a partire da una tradizione artigianale molto forte. E in questi anni hanno portato avanti soluzioni molto innovative a livello tecnico e tecnologico, lavorando su una fascia alta e sempre più customizzata”.