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Associazione Esodati Superbonus chiede a Poste Italiane di non bloccare le pratiche 2024

Nella lettera inviata si segnala come "il destino di tanti committenti dipende da Poste Italiane che, tuttavia, sta inviando in modo indiscriminato rifiuti delle pratiche già in avanzato stato di lavorazione, spesso con motivazioni vaghe o palesemente errate..."

Associazione Esodati Superbonus chiede a Poste Italiane di non bloccare le praticheL’intervenuta cancellazione dell’opzione della cessione/sconto in fattura dei crediti maturati a seguito dell’esecuzione di interventi edilizi incentivati dai bonus sulla quale siamo più volte intervenuti in questo spazio, ha inevitabilmente prodotto una montante preoccupazione anche delle imprese anche serramentistiche che lo hanno acquisito e non ancora integralmente ceduto.

Blocco che vale la pena ricordare riguarda le eventuali rate residue non ancora fruite in detrazione. In proposito l’Associazione Esodati del Superbonus, ha nei giorni scorsi inviato un accorato appello a Poste italiane che dal 30 maggio ha interrotto la possibilità “di effettuare nuove richieste di cessione di crediti d’imposta, ai sensi del DL 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2020 n.77 ….” sottolineando inoltre nel comunicato che per le  richieste di cessione pervenute prima di tale data Poste Italiane “non assume alcun obbligo a contrarre riservandosi, quindi, di valutare, a proprio insindacabile giudizio – l’eventuale accettazione delle singole richieste di cessione pervenute.”

In merito l’associazione esodati del Superbonus nella lettera inviata si premura di :

“…far notare che la frequente lentezza nella valutazione delle pratiche è concausa della tragedia che si sta per abbattere sulle molte famiglie italiane che hanno sostenuto spese per interventi edilizi.

Il destino di tanti committenti dipende da Poste Italiane che, tuttavia, sta inviando in modo indiscriminato rifiuti delle pratiche già in avanzato stato di lavorazione, spesso con motivazioni vaghe o palesemente errate.

Chiediamo pertanto:

  • di prestare la massima attenzione prima di opporre dei rifiuti e, nel caso in cui non ci siano i presupposti necessari per l’accettazione, motivare in maniera precisa le cause del diniego, ad esempio specificando qual è la documentazione mancante o errata, ed evitando di fornire una motivazione generica (come invece attualmente accade);
  • di non bloccare le pratiche relative a spese 2024 in quanto Poste essendo una società di servizi, e non un intermediario finanziario, non è toccata dal divieto di compensazione;
  • di dare sostegno alle famiglie (che già avevano visto ridursi notevolmente il plafond da Voi stanziato) per cercare di rimediare al danno gravissimo che esse hanno subito per aver fatto affidamento su una legge dello Stato;
  • di fare pressione sul Governo affinché riveda le regole circa la cessione delle rate residue e la remissione in bonis….”

 

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