Ne avevamo accennato nell’Editoriale “Mercati che crescono” pubblicato sul numero di febbraio di “Serramenti Design Componenti” e gli ultimi dati rilevati dalla ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano lo hanno sostanziato: nonostante la fine di bonus e incentivi per l’efficentamento energetico degli edifici il mercato della Smart Home torna a crescere a doppia cifra nel 2024 raggiungendo quota 900 milioni di euro (+11% rispetto al 2023).
Ricerca presentata a Milano nel corso del convegno “Nuove sfide per la Smart Home tra AI, dati e sostenibilità: mission (im)possible?” che ha rilevato anche un aumento della consapevolezza e della maturità dei consumatori italiani. Secondo i dati dettagliati più avanti quasi 6 su 10 possiedono già oggetti smart in casa, anche se solo 4 su 10 li hanno connessi alla rete internet.
Come accennato il mercato della Smart Home è sempre trainato da soluzioni per la sicurezza, come videocamere, sensori per porte-finestre e serrature connesse, che rappresentano il 28% del valore pari a 250 milioni di euro stimati. E, particolare importante sono i prodotti , tra cui le porte/finestre/serrature allarmate a generare il valore più rilevante.
Seguono elettrodomestici smart (19%), dispositivi per il risparmio energetico come caldaie, termostati, valvole termostatiche e condizionatori connessi (16%) e smart speaker (14%).
“Gli ultimi mesi hanno portato importanti novità sul mercato – ha affermato Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things -. Da un lato, cresce la consapevolezza dei consumatori e, in parte, della filiera di installatori e manutentori, sempre più convinti delle potenzialità delle soluzioni per la casa smart. Dall’altro lato, si assiste a una platea sempre maggiore di aziende che punta su valorizzazione dei dati, offerta di nuovi servizi e integrazione con soluzioni di Intelligenza Artificiale per fidelizzare i propri clienti, garantendo un’esperienza sempre più personalizzata e creando valore grazie ai dati raccolti. Nel 2025 le sfide per la Smart Home saranno l’evoluzione degli ecosistemi per l’interoperabilità, con Matter in prima fila tra le iniziative più rilevanti, e l’arrivo del Data Act, che si propone di regolare e armonizzare l’accesso equo ai dati, inclusi quelli prodotti dagli oggetti smart in casa”.
Secondo i risultati dell’indagine realizzata dall’Osservatorio in collaborazione con BVA Doxa, il 69% dei consumatori italiani conosce la Smart Home (+10% vs 2023), il 59% possiede oggetti smart e il 41% li ha connessi alla rete internet di casa (+3%). Guardando alle loro aspettative per il futuro, si mantiene elevata la percentuale di utenti interessati all’acquisto di nuovi dispositivi connessi per la casa (32%, +2% vs 2023).
Per gestire la Smart Home, aumenta considerevolmente l’uso delle App (+18% vs 2023) e, in misura minore, degli assistenti vocali (24%, +4%). Aumenta anche la quota di coloro che utilizzano entrambe le interfacce (15%, +6%).
L’interazione tramite App è diventata non solo più diffusa ma anche più frequente: l’87% dei consumatori le utilizza almeno 1-2 volte a settimana (il 72% ogni giorno), il 10% almeno una volta al mese, mentre solo il 3% le utilizza meno spesso. Questi risultati derivano anche alla loro buona usabilità: il 43% attribuisce il punteggio massimo (5 su 5) alla facilità d’uso, il 37% assegna un punteggio pari a 4 su 5.