Diffuso da ISTAT il bollettino flash sulla fiducia di consumatori e imprese rilevata a gennaio 2016, indice che mostra una biforcazione. Da un lato continua ad aumentare la fiducia espressa dai consumatori, tanto da fissare proprio a gennaio un nuovo record storico per l’indice raggiunto (118,9 da 117,7 del mese precedente), dall’altro dopo diversi mesi ad inizio 2016 si registra una sensibile attenuazione della fiducia espressa dalle imprese (indice sceso da 101,5 da 105,6 registrato a novembre). Per i consumatori non si è registrata quindi la pronosticata battuta d’arresto riconducibile agli attentati di Parigi. Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori risultano infatti essere migliorate. L’incremento maggiore lo si rileva per le componenti personale e corrente (rispettivamente a 107,6 da 104,5 e a 113,5 da 109,1), mentre è più contenuto per la componente economica (a 153,5 da 153,0) e quella futura (a 127,7 da 127,3) ed in generale risulta essere meno decisa la fiducia sulle prospettive a breve dell’attuale situazione economica del Paese. Situazione che già sconta la sostanziosa perdita di fiducia da parte delle imprese in particolare operanti nei servizi (a 106,6 da 113,9) e nel commercio al dettaglio (a 101,9 da 108,8), perdita che diventa un sostanziale assettamento se riferita al solo comparto di imprese operanti nel settore delle costruzioni considerando la marginale correzione al ribasso rilevata. Pure i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione motrano una lieve correzione al ribasso, mentre migliorano lievemente le attese sull’occupazione (a -10 da -11). L’indice risulta salire a 103,4 da 97,3 nella costruzione di edifici ma scendere a 104,3 da 107,6 nell’ingegneria civile e a 122,9 da 125,9 nei lavori di costruzione specializzati. Stesso andamento presentano le aspettative sugli ordinativi. I giudizi migliorano se riferiti alla costruzione di edifici (a -45 da -52) ma peggiorano nell’ingegneria civile e nei lavori di costruzione specializzati (a -27 da -25 e a -38 da -32, rispettivamente); le attese sull’occupazione migliorano nella costruzione di edifici e nei lavori di costruzione specializzati (a -16 da -17 e a -6 da -8, rispettivamente) ma peggiorano nell’ingegneria civile (a -15 da -12).