Anche nelle rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic di gennaio, inflazione e potere d’acquisto restano in cima alle preoccupazioni per oltre 6 italiani su 10. Seguono tra i principali timori quello per gli effetti del cambiamento climatico e quello per le guerre che si combattono al confine dell’Europa.
Non va meglio per la percezione che si ha della situazione economica familiare: all’inizio del 2025 il 40% delle famiglie continua a lamentare problemi molto o abbastanza gravi e il 55% continua a non riuscire ad accantonare parte del reddito guadagnato alla fine del mese.
Non c’è quindi da meravigliarsi se le aspettative per il 2025 degli italiani risultano esser quasi totalmente allineate a quelle che avevano all’inizio del 2024. Un anno migliore è auspicato solo dal 19% (era il 20% all’inizio del 2024).
Pure nelle risposte su aspetti più sentiti a livello familiare ed individuale la tendenza rilevata non si differenzia da quella rilevato nello scorso anno, anzi risultano essere in aumento gli italiani che pensano che il 2025 sarà un anno nel quale si spenderà di più per gli acquisti di energia: lo dichiara il 70% (era il 62% un anno fa, all’inizio del 2024).
In tale scenario non c’è da meravigliarsi se nel breve termine (3 mesi) risulta essere in ulteriore diminuzione la propensione ad investire nell’efficienza energetica della propria casa con la sola eccezione dell’isolamento termico (chi ci sta pensando è il 10,7% degli intervistati, il 15,9% in più rispetto al mese precedente).
A registrare la maggiore flessione gli impianti fotovoltaici (-14,1%, ai livelli minimi da un anno), le caldaie a condensazione e biomassa (-12,3%) e le pompe di calore (-14,5% al minimo da aprile). Più contenuti i cali per ristrutturazioni (-5,2%), infissi e serramenti (-3,8%).
“Gli italiani affrontano l’inizio del 2025 con un atteggiamento di prudenza – ha commentato Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic – e con aspettative in linea con quelle di inizio 2024: così come allora per oltre il 70% delle persone coinvolte nell’indagine il nuovo anno non sarà un buon periodo per fare acquisti importanti”.